Da gennaio dello scorso anno pratico Iaido, ho scelto di studiare una seconda arte marziale, ma quali sono state le mie motivazioni?
Innanzitutto esso è lo studio della spada giapponese, avete presente in Kill Bill Vol. 1 la scena in cui lei uccide decine di persone con la katana? https://www.youtube.com/watch
Beh non c’entra nulla, quindi dimenticativi di affettare uomini o donne come in un b-movie. Ma allora cosa c’è di divertente nell’affettare l’aria?

Il dojo
Nei miei anni di pratica del Ki Aikido, o meglio della scuola di Aikido del maestro Yoshigasaki, ho sempre avuto un grande interesse nello studio del bokken, e delle tecniche ad esse collegate. Sia nel tsuzuki waza di bokkendori che in tutti i kata dove viene utilizzato questo utensile, esso aiuta a sviluppare l’immaginazione per la pratica.
Questa parola viene spesso usata dal nostro maestro, ma come facciamo a sviluppare questa abilità? Il bokken è fatto di legno, noi praticanti dobbiamo sempre immaginare che tagli, non dimenticarlo mai quando pratichiamo, ma i più pensano, è di legno come fa a tagliare? Ovviamente con l’immaginazione…
La spada giapponese ha una lama lunga all’incirca sessanta centimetri, a seconda dell’altezza e della lunghezza delle braccia, e il vero taglio avviene con gli ultimi venti centimetri.
Se provate a praticare le tecniche dei sopracitati kata con questa immaginazione cosa scoprirete?
Questa risposta può avvenire solo con la pratica, e come diceva un vecchio saggio, ‘la risposta è dentro di voi…’
Quindi sono passato dall’immaginazione a una spada giapponese, lo Iaito, per sviluppare l’immaginazione; mi serviva qualcosa per migliorare la mia pratica e ho cercato una seconda strada, un’alternativa.
Ma non solo, nei miei allenamenti mi è sorta anche la domanda, come s’impugna un bokken? E che differenza c’è tra un bokken e una katana?
Non vi nascondo che imparare ad impugnare una spada non è semplice, la presenza della tsuba è una cosa a cui ci si abitua facilmente, ma si ha meno spazio per impugnare. Si capisce nella pratica che gli insegnamenti del Doshu sono corretti, di questo nessun lettore aveva qualche dubbio, il problema è metterli in pratica, più facile a dirsi che a farsi. L’impugnatura è solo la fase in cui i velocisti si dispongono sulla linea della partenza, la gara non è ancora iniziata. Purtroppo spesso mi capita di osservare i praticanti di Aikido, e l’unica cosa che mi viene in mente è: se seguissimo quello che dice il Maestro…Non è che lo Iaido abbia qualche insegnamento segreto per la corretta impugnatura, sono due facce della stessa medaglia.

Il maestro Furuichi – fonte: YouTube
La parte più complicata sono i gesti del taglio, per avere padronanza bisogna allenarsi molte ore, che vogliono dire anni, quindi io nello studio della spada sono solo un principiante.
Nello pratica dello Iaido solo gli alti in grado si possono permettere di avere una lama affilata. Per molti anni dovrò praticare con lo Iaito non affilato: è facile parlare di katana, tagliente come un rasoio, un’altra cosa è maneggiarla. Ma se il mio obiettivo fosse quello di imparare solo la tecnica sarebbe fine a se stessa, ma è attraverso di essa che si può arrivare alla padronanza del corpo e quindi a migliorare la mia pratica dell’Aikido con la pratica dello Iaido.
Anche lo studio della spada giapponese è composta da differenti scuole, quella che pratico io si chiama Muso Shinden Ryu, con il maestro Giuseppe Piva, che segue il maestro Furoichi. Come la pratica mi ha insegnato senza dei maestri che ritengo tali non avrei intrapreso questo percorso, ma non è sufficiente, ci vogliono anche dei compagni di avventura per la pratica.
Per il momento sono solo un principiante, ma con l’allenamento il mio obiettivo è quello di migliorare e di divertirmi attraverso le relazioni, ma questo noi praticanti di Ki Aikido lo dovremmo conoscere molto bene.
Andrea Masseroni