Ho preso in prestito il titolo di una famosa raccolta di saggi di Yukio Mishima, per parlare dell’ultimo Gasshukids tenutosi al Ki Dojo di Firenze e per cercare di capire sia cosa può offrire l’Aikido ai più giovani sia cosa possono offrire i più giovani all’Aikido.
Domenica si è tenuta la terza edizione del Gasshukids al Ki Dojo di Firenze ed ha coinvolto bambini ed istruttori da Firenze, Lastra a Signa, Bologna e Mogliano Veneto. Visto come era andata l’anno scorso non potevo perdermelo, per cui sono andato a ficcare il naso ed ho visto tanti piccoli samurai praticare e giocare sul tatami, colmi di entusiasmo in ogni goccia di sudore ed in ogni rotolata, anche la più scomposta. Questa però è solo metà della storia, perché dall’altra parte ho visto i loro istruttori esausti ma felici, tanto che a tratti risultava veramente difficile capire se si stessero divertendo più i bambini o gli adulti.
Un Gasshuku è un’esperienza unica di per sé, perché ti coinvolge in qualche modo estraendoti da quello che è il tuo solito contesto, è una pratica immersiva oltre che intensiva e questo credo che sui bambini abbia una presa unica, per cui durante queste occasioni ci si diverte, si sta insieme e si pratica, rigorosamente in quest’ordine.
L’evento è stato uno spettacolo di pura energia del quale si può avere un’idea solo vedendolo e vivendolo, ma al di là di questo aspetto vorrei cogliere la palla al balzo per una riflessione sul movimento aikids a 360 gradi. Sì perché l’Aikido per bambini è un argomento non da poco da diversi punti di vista.
“Da dove si comincia?”
Partiamo da un aspetto un po’ materialista, in un momento come questo di crisi economica e di compressione culturale anche l’Aikido sta vivendo una contrazione nei numeri, non è un mistero se in generale esistono realtà in cui i corsi di Aikido per adulti sono economicamente sostenuti dai corsi di Aikido per bambini perché, a differenza dei primi, i secondi sembrano riuscire a mantenere buoni numeri.
Chiaramente l’inizio di un corso per bambini non può e non deve essere un mero calcolo contabile, come mi hanno confermato una volta di più tutti gli istruttori presenti al Gasshukids, siano essi responsabili del corso o “semplici” assistenti. Istituire e mandare avanti un corso per bambini non è possibile senza una passione non indifferente. Il Maestro Tohei sosteneva che per l’insegnamento dell’Aikido ai bambini la Qualità dell’istruttore deve essere un prerequisito fondamentale, anche il Doshu recentemente è tornato sull’argomento dicendo che spesso si pensa che ai bambini vada proposto un Aikido più semplice, in realtà è tutto l’opposto, dal momento che un bambino ha infinite potenzialità in più di un adulto, se non altro perché ha meno storia e meno errori sulle spalle.
Quindi fermo restando la necessità di competenza oltre che di una certa “vocazione” per chi volesse intraprendere un cammino del genere a questo punto sorge un problema di ordine pratico, ovvero: “Da dove si comincia per aprire un corso per bambini?”
Infatti, se la didattica dell’Aikido per gli adulti ha subito notevoli evoluzioni ed ha prodotto diverso materiale negli ultimi anni, soprattutto per merito del lavoro innovatore del Doshu, per quanto riguarda i bambini invece al momento credo che esistano pochi riferimenti pratici a cui un istruttore può fare riferimento, per cui ognuno procede in modo “sperimentale”, operando per tentativi e mettendo a punto il proprio metodo apportando di volta in volta i dovuti correttivi.
Da questo punto di vista credo che sia insostituibile e preziosa l’esperienza di chi c’è passato. Se domani dovessi decidere di buttarmi nell’avventura dell’Aikido per bambini (o Aikids) sicuramente cercherei consiglio da quelli che mi hanno preceduto.
Per questo, senza alcuna pretesa di esaustività, all’interno del Blog cercheremo di introdurre tematiche di ordine molto pratico sull’argomento, cercando di fornire elementi utili con l’aiuto di chi vorrà darci una mano, di chi vorrà mandarci le proprie domande e di chi vorrà condividere con noi le sue esperienze.
Un po’ di materiale lo abbiamo già raccolto, per cui in un prossimo articolo inaugureremo ufficialmente il filone “Aikids”, pubblicando il programma di esame per i passaggi di cintura, usato da tutti i dojo che hanno partecipato al Gasshukids di quest’anno, sperando che possa interessare, ma soprattutto che possa essere utile a molti.
Nel caso non si fosse capito questo è un appello a tutti i nostri “lettori”, chi di voi ha voglia di provare a raccoglierlo?