Domenica 13 giugno mattina, alle pendici del Pratomagno, ho partecipato al mio primo seminario dopo quasi sedici mesi, ovvero da quello del 23 febbraio 2020 a Sesto Fiorentino, con il Maestro Yoshigasaki. Da allora ad oggi per me potrebbero essere passati cinque anni, tante sono le cose che sono successe e cambiate.
Il raduno è stato organizzato dal mio compadre Andrea Ciambellini e dai suoi ragazzi del Daruma Dojo di Arezzo. Premetto subito che il numero dei partecipanti è stato volutamente tenuto basso perché si è trattato di un esperimento finalizzato a valutare sia l’adeguatezza della location che le dinamiche organizzative nell’era del Covid. E posso affermare senza tema di smentita che entrambi i test sono stati ampiamente superati.
La lezione, incentrata sull’uso del bokken, è stata tenuta dal Maestro Mario Peloni, eccezion fatta per la prima parte, dedicata al misogi e affidata ai quattro gradi più anziani presenti.
Prima di ogni partenza o ripartenza, come in questo caso, conviene darsi una bella lavata e quindi in quest’occasione specifica la lunga sessione iniziale di misogi è stata una doccia particolarmente rinfrescante ed energizzante. Come del resto poter praticare alla fine della mattinata il taglio del bambù con il bokken: personalmente, in quasi 25 anni di “carriera” non lo avevo mai fatto.

Avrei voluto con quel taglio spezzare anche i fantasmi del brutto periodo appena trascorso, ma il bambù è rimasto integro.
Sono certo però che non mancheranno altre occasioni per fare pratica e mi sento fiducioso nel futuro. È stato bello essere di nuovo insieme sotto il sole feroce del giugno toscano, parlare con gli altri di persona, scambiarsi opinioni e progetti per il futuro.
Le sensazioni che ho ricevuto sono state tutte positive. Certo, la mia tristezza, così come il bambù, non esce scalfita: mi sento parte di una comunità che si sta leccando le ferite e che fa del suo meglio per riorganizzarsi dopo un periodo difficile a livello globale e drammatico per noi in particolare.
Le risorse per fortuna pare non ci manchino. Intanto domenica mattina c’eravamo e Sensei era lì con noi, nei nostri gesti e nelle nostre parole. Un grande ringraziamento ad Andrea e al suo gruppo e naturalmente al Maestro Peloni, per la disponibilità e l’entusiasmo che riesce a custodire intatti e ad esprimere comunque dopo così tanti anni.